Villa Volpi: un viaggio nella sua storia
Fiancheggiata dal Fiume Dese, Villa Morosini Gatterburg Volpi di Misurata risale al 1562. Leonardo Mocenigo, nobile veneziano, ne iniziò la costruzione su disegno del grande architetto Andrea Palladio.
La Villa fu poi acquisita e ampliata dalla famiglia Morosini a partire dal 1680. La incontriamo, provenendo dalla terraferma veneziana, in località Marocco lungo il Terraglio, antica via di campagna, che tuttora congiunge Venezia e Treviso. Fu lungo questa via che, a partire dal 1500, ebbe inizio la costruzione di sontuose ville di campagna da parte di nobili veneziani e Dogi della Repubblica Serenissima di Venezia.
Così scriveva nel 1697 Fra’ Francesco Coronelli a proposito del Terraglio: “Strada assai comoda, larga, tutta piana, sicura ben mantenuta … Due miglia dopo Mestre si potrà vedere la sontuosa residenza del fu Doge Sagredo. Proseguendo di altri mille passi in Marocco si incontrerà quella del Doge Morosini Peloponnesiaco”. Qui, il grande Ammiraglio della flotta veneziana Francesco Morosini soggiornava per riposare e ritemprarsi dalle battaglie. Egli si distinse nella guerra contro l’Impero Ottomano: fra il 1684 e il 1688 strappò ai Turchi il Peloponneso e fu per questo che il Senato veneziano gli riconobbe il titolo di Peloponnesiaco. Subito dopo questi fatti fu eletto Doge: divenne il 108° Doge della Repubblica Serenissima, dal 1688 fino alla sua morte, avvenuta nel 1694. Nel 1799 Elisabetta Morosini, ultima erede, sposò il conte austriaco Paolo Antonio Gatterburg.
Successivamente, nel 1800 la dimora nobiliare ospitò per vari periodi gli Arciduchi della famiglia Asbugo-Lorena. All’inizio del ‘900 la Villa fu poi acquistata dal Conte Giuseppe Volpi di Misurata, ideatore del complesso industriale di Porto Marghera e della Mostra del Cinema di Venezia. Dopo un periodo di abbandono, di recente la villa è tornata a risplendere grazie ad un’importante ristrutturazione.